Yuri Gagarin

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Il volo umano spaziale ha inizio

 

il 12 aprile del 1961 il mondo ha cambiato volto. Ha assunto le sembianze di Yuri Gagarin, sovietico di 27 anni, pilota militare, primo cosmonauta, primo essere umano a bordo della prima “nave spaziale”, la Vostok.
Non è solo una mia opinione, ma è certo che il suo contributo all’esplorazione spaziale è stato fondamentale.
I Russi, già avviati nella conquista dello spazio e nello studio dei viaggi spaziali, della missilistica e dell’astronautica, posero le basi, con il lancio della Vostok di Gagarin, per la corsa alla Luna. Kennedy, spiazzato dall’impresa oltre cortina, chiese ai suoi consulenti scientifici quale impresa avrebbe potuto riscattare gli Stati Uniti. Il resto lo sappiamo, è storia.
Di lì a poco Alan Shepard sarebbe diventato il primo americano nello spazio. Certo avremmo dovuto aspettare il volo di John Glenn per parlare di orbite e “permanenza”, ma i 15 minuti di Shepard bastarono a Kennedy per lanciare gli Stati Uniti (e tutta l’umanità) verso la Luna.

Ed è lì, sulla superficie della Luna, che il ricordo di Yuri Gagarin fu lasciato dai primi due uomini che allunarono nel 1969, Neil Armstrong e Buzz Aldrin, poco più di un anno dopo che il cosmonauta era morto a seguito di un incedente aereo.

Gagarin: “Vedo la Terra! E ‘così bella! “

 

 




AstroSamantha…prime impressioni

Samantha Crisforetti è rientrata sulla Terra, stabilendo un nuovo record. E’ la prima donna astronauta europea infatti che ha soggiornato per più tempo nello spazio in una singola missione. Esattamente 199 giorni, 16 ore e 42 minuti.

Poco dopo il rientro, dopo aver “sgranchito” un po’ le articolazioni, ha rilasciato questa breve intervista, come udirete, effettuata da giornalisti non italiani.

 




A lezione di “Viaggi Lunari”

crediti foto Carla

Venerdì 23 gennaio, dopo un intenso lavoro di public relation e una serie di notti insonni passate a preparare le slides, i modellini e vari altri “gadget”, si è svolta, presso le scuole elementari Tomei, la mia lezione su “Il viaggio verso la Luna”.
Protagonisti della lezione e non solo semplici auditori, i ragazzi delle classi 4° A e 4° C, che hanno, con il loro incredibile entusiasmo, reso possibile lo svolgimento di ben due lezioni di circa due ore ciascuna.
Il progetto era stato presentato l’anno scorso, purtroppo a pianificazione didattica già avviata e dunque rimandato a quest’anno.
L’obiettivo inizialmente era far coincidere il tutto con il 45° anniversario dello sbarco di Armstrong ed Aldrin sulla Luna e preparare i ragazzi alla celebrazione del 20 luglio 2014, celebrazione che, ahimé,  è avvenuta un po’ in sordina, complice il servizio Pubblico che ha “nascosto” la trasmissione sul canale RAI SCUOLA 146.
Tuttavia l’entusiasmo che il viaggio di Apollo 11  suscita nelle giovani generazioni (molto anche su quelle un po’ meno giovani) è straordinariamente anacronistico.
Presentarsi con i modellini in scala del Saturn V e del LM ha aiutato molto, ma i ragazzi hanno veramente manifestato interesse per tutta la durata della lezione, senza risparmiare una sola domanda, collaborando con grande slancio anche nei momenti interattivi della lezione.
Con l’aiuto di qualche piccolo souvenir e qualche storiella divertente su come gli astronauti dovevano gestire situazioni come i bisogni fisiologici, le due ore di lezione sono scivolate via piacevolmente, anche se mi hanno reso quasi afono al termine della giornata.
Il coinvolgimento manifestato da questi giovani studenti fa ben sperare e fa soprattutto riflettere su quanto sia importante stimolare la loro curiosità ed in alcuni casi le loro ambizioni, senza basarle, come spesso avviene, solo su ciò che passa la TV.
In pochi, purtroppo, sapevano che una loro connazionale, Samantha Cristoforetti, aveva, dal mese di novembre, intrapreso un viaggio spaziale a bordo della ISS. Niente di strano purtroppo, visto che la sera in cui Samantha decollava a bordo della Soyuz, le principali reti tv trasmettevano una partita di calcio.
Raccontare a ragazzi di 8/9 anni come si va sulla Luna è stato più divertente che mai. Il ritorno, in termini d’interesse, entusiasmo ed ambizione, manifestato dai ragazzi, non ha prezzo. Quello che ha guadagnato di più in questa esperienza, che ripeterò presto, sono proprio io.
A fine lezione alcuni di questi piccoli curiosi si sono avvicinati a me, dicendomi di voler diventare astronauti. Grazie, perché era proprio quello che volevo sentirmi dire!

Un ringraziamento particolare va a Barbara Landucci, che ha creduto in questo progetto sin dal primo momento e mi ha praticamente appoggiato ed affiancato in tutte le fasi preparatorie ed organizzative.

Venerdì 30 gennaio sarò nuovamente presso la scuola elementare Tomei, a tenere la mia lezione su “Il Viaggio verso la Luna”.
In preparazione anche un evento per le famiglie…stay tuned.

ps

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Sopra la nostra testa

ngg_shortcode_0_placeholderGiovedì 11 dicembre la Stazione Spaziale Internazionale passerà letteralmente sopra le nostre teste. Sorvolerà la Toscana centrale passando sopra Rosignano Solvay (LI).
Vista la notevole luminosità della ISS e il favore dell’oscurità (l’ora del passaggio è prevista per le 18:06:27 tempo locale) sarà possibile osservarla in volo. La finestra di visibilità si aprirà alle 18:03:12  e terminerà alle 18:07:51.

 

Per capire come orientarsi ed individuare la stazione a colpo sicuro vi allego questa bussola sulla quale è tracciata la traiettoria che verrà percorsa.ngg_shortcode_1_placeholder

L’inizio del passaggio è collocato sui 234°, dunque a SUD-Ovest, con una elevazione di 10°. Sulla bussola il pallino celeste più chiaro indica l’inizio  e la relativa luminosità, che sarà massima proprio al sorgere, con circa -1,3 gradi di magnitudo. L’evento duretà circa 4 minuti e 40 secondi.In rete si trovano svariati siti che offrono la possibilità di tracciare la ISS e non solo. Io ho usato questo e in più la APP per Android  ISS Detector.
Sarà visibile anche da Viareggio ovviamente e vista la relativa vicinanza con Rosignano, la timeline sarà la stessa.

Se avessi avuto un po’ più di tempismo avrei lanciato la proposta di un saluto collettivo alla nostra Samantha Cristoforetti. Non ho verificato la fattibilità ma credo che un bel modo di farle sentire il calore e l’entusiasmo di molti appassionati potrebbe essere quello di sfruttare l’illuminazione pubblica, lanciandole un messaggio di luce intermittente. Tuttavia ritengo che per avere un effetto percettibile dalla stazione, in orbita a 400 km di quota, bisognerebbe letteralmente spengere e accendere un’intera città!

Mi dà speranza questa foto che Paolo Attivissimo ha pubblicato sul suo blog non molto tempo fa e che mostra l’area del Lago di Como in tutta la sua grandezza con una risoluzione sufficiente tale da permettere la distinzione di ristrette aree urbane “switchable”, ovvero zone in cui si potrebbero coordinare tempi di accensione e spegnimento luci per brevi istanti.
Se qualcuno riuscisse a mettere in atto questo esperimento me lo faccia sapere…Io nel frattempo mi attrezzerò con un faro molto potente, del tipo utilizzato dalla poilizia di Gotham City per chiamare Batman.
Scherzi a parte,  so che è un’idea un po’ bizzarra e qualcuno certamente penserà che rispetto a un twit , spegnere e accendere una luce è una cosa “tecnologicamente” in controtendenza, però non si può non immedesimarsi in Samantha e immaginare l’effetto di vedere dallo spazio il suo Paese che la saluta all’unisono. Tutti hanno un lettore digitale sul quale riprodurre la musica preferita, però si fanno ancora concerti e spettacoli dal vivo dove la gente canta e condivide lo stesso momento con quel cantante …un perché ci sarà!