SPAZIO, Ultima frontiera…quantistica

Esperimento italiano verifica che la misteriosa natura quantistica della luce sopravvive ai viaggi nello spazio

La ricerca scientifica compie un altro passo in avanti verso la comprensione dell’Universo infinitamente piccolo e riaccende un dibattito in realtà mai spento, quello della natura della luce e del suo carattere diadico: onda o particella…uno stato di frustrante indeterminazione.
Uno studio condotto dall’Università di Padova apre scenari avveniristici sulle prossime modalità di comunicazione. Se già il concetto di computer quantistico sta stimolando la nostra immaginazione da qualche anno, con le telecomunicazioni quantistiche il cerchio si chiuderebbe.
Lo studio è frutto di una collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e l’Università diPadova. Questo il comunicato integrale:

Le nuove comunicazioni quantistiche satellitari hanno permesso di realizzare l’esperimento a scelta ritardata di Wheeler per la prima volta nello spazio, coprendo la distanza record di 3500 km grazie alla collaborazione tra Università di Padova e Agenzia Spaziale Italiana

I nuovi sviluppi delle tecnologie quantistiche permettono di investigare i principi base della Natura in scenari ancora inesplorati. Solo recentemente infatti le comunicazioni quantistiche hanno trovato conferma della loro potenzialità anche in campo spaziale, grazie agli esperimenti realizzati negli ultimi anni dai ricercatori dell’Università di Padova in collaborazione con il centro MLRO di Geodesia Spaziale dell’ASI a Matera e ai recenti lanci di satelliti da parte di Cina e Giappone. In questo esperimento, pubblicato sulla rivista Science Advances, il team UniPD-ASI ha investigato uno dei principi base della meccanica quantistica, il dualismo onda-corpuscolo, sulla distanza record di 3500 chilometri ottenuta sfruttando per la prima volta satelliti in orbita. Il risultato ottenuto, sia in termini del significato fisico fondamentale che delle tecniche sperimentali utilizzate, stimolerà ulteriormente le applicazioni delle comunicazioni quantistiche nello spazio.
Fin dalla nascita della meccanica quantistica, i suoi padri fondatori si sono sfidati a colpi di Gedankenexperiments, arguti esercizi mentali congegnati per estremizzare o portare all’assurdo la strana descrizione della realtà che cominciava a delinearsi di fronte a loro.

 

 

Celeberrimo è il caso dei dialoghi tra Einstein e Bohr avvenuti tra gli anni ‘20 e ‘30 del secolo scorso, in cui i due hanno dibattuto ampiamente uno dei principi base della nuova teoria, il dualismo onda-corpuscolo. Secondo questo principio, ogni particella elementare presenta comportamenti che sono tipici sia delle onde, per esempio possono interferire, che dei corpuscoli, ovvero vengono rivelati come un unico oggetto microscopico localizzato nello spazio. Non è possibile però concepire un esperimento in cui entrambi i tratti si osservano contemporaneamente, e per questo motivo ci si può porre la domanda se sia la configurazione sperimentale a causare il comportamento ondulatorio o corpuscolare delle particelle.

Questo ha portato John Wheeler alla fine degli anni ‘70 ad introdurre l’idea di esperimento a scelta ritardata (Wheeler’s delayed-choice experiment), vale a dire un esperimento la cui configurazione viene scelta solo dopo che la particella ha iniziato ad interagire con gli strumenti che lo compongono, ovvero solo dopo che la particella abbia definito le sue caratteristiche ondulatorie o corpuscolari entrando nell’apparato.

L’interpretazione classica di questo esperimento porta ad “una strana inversione del normale ordine del tempo”, in cui una certa azione, come la scelta della configurazione dell’apparato, condiziona la decisione che la particella aveva già preso nel suo passato, portando ad una apparente violazione del principio di causa-effetto.
Se si guarda allo stesso esperimento con occhi puramente quantistici invece il paradosso si risolve, perché la particella mantiene la sua duplice natura di onda-corpuscolo per tutto il tempo dell’esperimento: la particella è descritta da una funzione d’onda quantistica, e che si comporta analogamente ad un’onda prima di essere rivelata, quando assume le caratteristiche corpuscolari.

“È un importante risultato per la ricerca italiana che ci aiuta ad entrare nei misteri dell’infinitamente piccolo e di conoscere meglio il comportamento della luce” commenta Roberto Battiston presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana. “Grazie alle distanze spaziali abbiamo confermato uno degli assunti della teoria quantistica, ossia che la particella mantiene la sua duplice natura di onda-corpuscolo. Con questo esperimento l’Italia conferma il suo ruolo di primissimo livello nello sviluppo delle comunicazioni quantistiche che avranno molte applicazioni nel futuro”.

Questi esperimenti investigano i fondamenti della teoria quantistica e puntano a verificare fino a che distanza la teoria quantistica risulti valida. Il recente sviluppo delle tecnologie quantistiche riguardante sia le sorgenti di fotoni (le “particelle di luce”), sia le tecniche di rivelazione, nonché la capacità di manipolare e controllare la luce anche al livello dei suoi costituenti elementari, ha permesso negli ultimi anni di realizzare in laboratorio alcuni di questi esperimenti che erano stati specchipensati in origine come arzigogolati esperimenti mentali. Nel loro lavoro i ricercatori italiani hanno fatto anche di più: sono infatti usciti da un laboratorio e hanno realizzato l’esperimento di Wheeler lungo un canale spaziale di 3500 km, dimostrando la validità della descrizione quantistica in un contesto, quello spaziale, ancora inesplorato e in cui anche la gravità potrebbe giocare un ruolo. Per riuscire a farlo, i ricercatori hanno utilizzato un particolare interferometro, al momento unico al mondo nel suo genere, che si estende nello spazio dalla stazione di laser-ranging MLRO di Matera fino a comprendere satelliti dotati di prismi retro-riflettori in orbita.

Dal punto di vista applicativo, il loro lavoro mette in luce l’avanguardia italiana nelle comunicazioni quantistiche satellitari che rivestiranno un ruolo sempre maggiore da qui in avanti nel campo delle comunicazioni criptate su grandi distanze. Sfruttando contemporaneamente, per la prima volta, la codifica dell’informazione quantistica sia nella fase che nella polarizzazione di singoli fotoni, il team UniPD-ASI ha mostrato come si possa aumentare la capacità di trasmissione anche lungo un canale spaziale.

Lo sviluppo di questo nuovo campo di ricerca è appena cominciato, e ha già portato altri paesi come Cina, Giappone, Germania, Canada, Singapore ed Austria ad investire fortemente in queste tecnologie, come dimostrano le recenti dimostrazioni in orbita da parte di Micius, il satellite dedicato alle comunicazioni quantistiche satellitari lanciato dall’Accademia delle Scienze cinese l’anno scorso. Questo lavoro dimostra però come l’Italia abbia tutte le carte in regola per restare al passo delle altre potenze mondiali in questo ambito che sarà sempre più strategico negli prossimi anni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il gruppo di ricercatori di Padova




Dalla Terra alla Luna, dalla Luna a Montecitorio

Prendi un gruppo di uomini, scienziati e piloti, mettili su un Saturno V, dagli un modulo lunare, una tuta pressurizzata, un regolo calcolatore. Il coraggio non serve, ne hanno da vendere, il resto è Storia.

Quasi 48 anni fa l’uomo raggiungeva la Luna. A riguardare le foto, I filmati e i veicoli con cui fu compiuta l’impresa, sembra una storia attuale e spesso chi oggi ha i capelli bianchi e qualche ruga sul viso te la racconta come se l’avesse vissuta ieri, ma è passato quasi mezzo secolo.
Un pezzo di quella Luna, toccata, raccolta e riportata sulla Terra, martedì 11 aprile era a Montecitorio, Roma, alla Camera dei Deputati. Ad osservarla da vicino si fa fatica a distinguerla da una roccia qualsiasi, ma quando realizzi che davanti a te hai un pezzo di un altro mondo, qualcosa che puoi coprire con il tuo pollice in una notte serena di primavera, allora può darsi che l’emozione ti tradisca e a stento trattieni le lacrime. E’ quello che è successo all’Onorevole Maria Chiara Gadda, deputata del PD sensibile alla causa della divulgazione scientifica e titolare della bella iniziativa a Montecitorio che ha visto come protagonisti i soci del direttivo dell’Associazione per la Divulgazione Astronautica ed Astronomica , ADAA, di cui Luigi Pizzimenti ne è il Presidente e l’uomo a cui la NASA, per il terzo anno consecutivo, concede in prestito, per un periodo solitamente non superiore ai novanta giorni, un campione di roccia lunare, uno di quelli raccolti dalle missioni umane USA fra il 1969 e il 1972.
Il campione, del peso di circa 109 grammi è anche fra i più antichi raccolti e la sua genesi risale a circa 3,3 miliardi di anni fa. Rocce così vecchie sulla Terra sono assai rare. Fu raccolto dall’astronauta James B. Irwin, durante la missione Apollo 15, la quarta spedizione ad allunare e la prima esplorazione con forte carattere scientifico. Non ultimo il fatto che per la prima volta fu portata sulla Luna un auto elettrica, il famoso rover lunare, che permise di coprire lunghe distanze dalla base del LM (modulo lunare). Il sito esplorativo fra i più suggestivi e spettacolari, la Rima di Hadley, visibile con uno strumento amatoriale dalla Terra e caratterizzato da canaloni e rilievi montuosi.

La missione passò alla storia per tantissimi aspetti, scientifici e non solo. Dave Scott, comandante della missione, pronunciò le uniche parole italiane mai dette sulla LUNA. Difronte ad un campione particolarmente interessante (che rappresenta la stele di Rosetta della geologia TERRA-LUNA) esclamò “mamma mia!”. Scott onorò inoltre la memoria del nostro Galileo con il famoso esperimento della piuma di falco e del martello, che, lasciati cadere da una stessa altezza, raggiunsero il suolo nello stesso istante, dimostrando (una volta per tutte) che ogni corpo è soggetto in egual misura alla forza di gravità.
Al fianco di Pizzimenti, il suo vice, l’Ingegner Dario Kubler e l’ingegner Alessandro Barazzetti, socio ADAA e responsabile dell’ambizioso progetto CUBESAT, che prevede il rilascio in orbita bassa di un piccolo satellite artificiale (un cubo di 10 cm di lato) dotato di un nuovo processore programmabile che verrà installato anche a bordo delle future missioni automatiche destinate a Marte.
A completare il prestigioso tavolo dei conferenzieri, Simonetta Cheli, capo dell’ufficio di coordinamento dell’ESA e Andrea Zanini, portavoce del presidente ASI. Moderatore dell’incontro il giornalista scientifico Paolo D’Angelo, esperto divulgatore di astronautica e Spazio.

La roccia lunare è il punto di partenza per presentare tutte le iniziative di ADAA – “Abbiamo scelto di presentare a Montecitorio il progetto “Ti Porto la Luna” perché iniziative dall’elevato contenuto culturale come questa, consentono di avvicinare i cittadini ai temi della scienza astronomica. Un frammento di storia affascinante ed eccezionale, può contribuire a diffondere una maggiore cultura scientifica, a cominciare dalle giovani generazioni – dichiara la stessa onorevole Maria Chiara Gadda, deputata del Partito Democratico – “Questo luogo” – prosegue Gadda – la casa di tutti gli italiani, vuole rappresentare simbolicamente tutti i luoghi della Penisola che saranno toccati dal progetto di ADAA. L’italia vanta una significativa esperienza in ambito aerospaziale e sono moltissime le aziende che ci rappresentano al livello mondiale e che oggi collaborano con agenzie spaziali come NASA, ASI ed ESA e sono la dimostrazione di una grande sinergia politica internazionale”.
Simonetta Cheli e Andrea Zanini sottolineano il ruolo chiave che lo spazio e lo space-business stanno giocando in questi ultimi decenni e ci ricordano che l’industria spaziale italiana è il terzo più importante attore in ESA (Agenzia Spaziale Europea) e riveste un ruolo di tutto rispetto al livello mondiale esportando tecnologia e ricerca grazie al lavoro dei nostri chimici, fisici, ingegneri e biologi. L’Italia sarà di nuovo protagonista presso la ISS (la Stazione Spaziale Internazionale) con l’arrivo dell’astronauta Paolo Nespoli, che all’età di 60 anni si appresta a indossare nuovamente la tuta spaziale e volare a bordo di una capsula Soyuz.
Mentre la conferenza si avvia alla fine, c’è il tempo per qualche domanda della stampa e degli addetti ai lavori intervenuti.
L’attenzione ricade sul progetto CUBESAT, ribattezzato da in “ALSAT” in onore dell’astronauta Al Worden, pilota del modulo di comando di Apollo 15, che è stato recentemente ospite per una tre giorni italiana di conferenze, incontri pubblici e gala. Al Worden, entusiasmato dall’iniziativa, sarà il “padrino” (nell’accezione più nobile del termine) della missione che, a detta dello stesso responsabile Barazzetti, sarà il primo di una lunga serie.
Kubler poi snocciola alcuni successi di ADAA. Oltre all’ormai collaudato mock-up di Casper che contiene una copia funzionante dell’AGC, il computer a bordo dell’Apollo, annuncia l’imminente completamento della riproduzione, sempre uno a uno, della Vostok, la navicella che permise il volo di Gagarin, primo uomo nello spazio nel 1961.

Per quanto straordinario ed eccezionale, il campione lunare non è l’unico elemento di attrazione di ADAA, che sta preparando una serie di eventi e già ne ha collezionati molti in passato, come la replica in scala uno a uno della capsula “Casper” di Apollo 16 (detta anche modulo di comando e l’unico “pezzo” del gigante Saturn V di 110 metri di altezza che rientra dopo il viaggio dalla Luna alla Terra). E’ la copia dello stesso veicolo sul quale ha viaggiato esattamente 45 anni fa Charlie Duke, il carico da novanta che Pizzimenti e i suoi mettono sul tavolo. Il decimo uomo sulla Luna sarà infatti ospite a Malpensa, il 29 e 30 aprile, il 2 maggio a Peccioli e il 4 maggio a Torino. La presenza dell’astronauta è stata proposta anche a tutti i Comuni della Versilia e molti altri della Toscana e, escluso Peccioli, nessun amministratore, al momento, è stato in grado di ospitare sul proprio territorio uno dei sei uomini ancora in vita dei dodici che oltre quarant’anni fa passeggiarono, lavorarono e vissero sulla Luna. Un’occasione imperdibile ed irripetibile anche in virtù del fatto che gli eventi riguardanti il programma spaziale Apollo con il tour della roccia lunare “Ti Porto la Luna” raggiungerà quest’anno i 100.000 studenti ed ha appassionato tanti bambini, genitori e semplici curiosi nelle precedenti due edizioni. Nonostante non sia chiaro cosa impedisca ad un Comune Versiliese di ospitare Charlie Duke, dobbiamo tuttavia precisare che almeno a Viareggio, il prossimo 12 maggio alle 21,00, si svolgerà per la terza volta consecutiva (unico caso nazionale) la conferenza che esporrà al Museo della Marineria la roccia di Apollo 15 portata a Montecitorio lo scorso martedì.
Sempre in tema di ospiti eccellenti, il vice presidente Kubler annuncia, in chiusura di conferenza, la presenza della prima donna nello spazio, Valentina Tereshkova (Vostok 6, 1963), probabilmente verso il mese di ottobre.
Ascoltando il gruppo di ADAA si ha l’impressione che le sorprese non siano finite e con il campione di roccia lunare che brilla fra le mani dell’onorevole Gadda, siamo certi che sarà così!

Per tutte le tappe di TI PORTO LA LUNA e per seguire le attività di DAA ci si può collegare presso il blog di Luigi Pizzimenti (https://luigipizzimenti.blogspot.it/) e il sito istituzionale dell’associazione www.adaa.it

 

qui il video integrale tratto dal sito della Camera

qui sotto la versione per “LA NAZIONE” inviata alla redazione locale di Viareggio

PRENDI un gruppo di uomini, scienziati e piloti e mettili su un Saturno V. Dotali di un modulo lunare, una tuta pressurizzata e un regolo calcolatore. Il coraggio non serve, ne hanno da vendere, il resto è storia. Quasi 48 anni fa l’uomo raggiungeva la Luna: a riguardare foto, filmati e mezzi con cui fu compiuta l’impresa, sembra una storia attuale e spesso chi oggi ha i capelli bianchi e qualche ruga sul viso la racconta come se l’avesse vissuta ieri. Ma è passato quasi mezzo secolo. Un pezzo di quella Luna, toccata, raccolta e portata sulla terra è stata protagonista nella presentazione del progetto “Ti Porto la Luna” alla Camera dei Deputati a Roma.
“Ad osservarla da vicino si fa fatica a distinguerla da una roccia qualsiasi – racconta l’onorevole Maria Chiara Gadda (PD) – ma quando realizzi che davanti a te hai un frammento di un altro mondo, allora può darsi che l’emozione ti tradisca e a stento trattieni le lacrime”. Assieme alla parlamentare  c’erano i rappresentanti dell’Adaa di cui è presidente Luigi Pizzimenti, l’uomo a cui la Nasa, per il terzo anno consecutivo, ha concesso in prestito un campione di roccia lunare, uno di quelli raccolti dalle missioni Usa fra il 1969 e il 1972. “La roccia, del peso di circa 109 grammi – riprende Pizzimenti – è anche fra le più antiche mai raccolte:la sua genesi risale a circa 3,3 miliardi di anni fa. Rocce così vecchie sulla Terra sono assai rare. Fu raccolta dall’astronauta James B. Irwin durante la missione Apollo 15, la 4a spedizione ad allunare e la prima esplorazione con forte carattere scientifico”. Al fianco di Pizzimenti c’erano anche il suo vice Dario Kubler, l’ingegner Alessandro Barazzetti di Adaa, che ha parlato dell’ambizioso progetto Cubesat, che prevede il rilascio in orbita bassa di un piccolo satellite artificiale dotato di un processore programmabile che verrà installato anche a bordo delle future missioni automatiche su Marte. A completare il tavolo dei relatori Simonetta Cheli, capo dell’ufficio di coordinamento dell’Esa e Andrea Zanini, portavoce di Asi. “L’associazione – ha anticipato Kubler – sta preparando una serie di eventi. Il decimo uomo sulla Luna, Charlie Duke, sarà infatti ospite a Malpensa il 29 e 30 aprile, il 2 maggio a Peccioli e il 4 maggio a Torino”.
La presenza dell’astronauta è stata proposta a tutti i comuni della Versilia e a molti altri della Toscana, ma solo Peccioli ha dato disponibilità. Nonostante non sia chiaro cosa impedisca di ospitare Charlie Duke, dobbiamo tuttavia precisare che almeno a Viareggio, il prossimo 12 maggio alle 21 si svolgerà per la terza volta consecutiva una conferenza e l’esposizione al Museo della Marineria della roccia di Apollo 15 portata a Montecitorio, dove ritornerà per un evento conclusivo il 15 giugno. info https://luigipizzimenti.blogspot.it/ o www.adaa.it.

 




Apollo 1 – 50 anni fa la tragedia

Era il 27 gennaio del 1967, esattamente 50 anni fa. Tre uomini, tre astronauti, il primo equipaggio per la nuova capsula Apollo, perirono a causa di un incendio scoppiato improvvisamente durante la missione Apollo 1 (ex Apollo 204).
Virgil “Gus” Grissom, Ed White e Roger Chaffee, furuno i primi tre astronauti americani a morire nell’ambito di un programma spaziale NASA.
L’incidente di Apollo 1 fu provocato da una serie di sfortunati eventi a catena. In breve, l’atmosfera all’interno della capsula, costituita da ossigeno puro e portata a 14kpa sopra la pressione atmosferica terrestre, accelerò e amplificò l’incendio, innescato da una scintilla elettrica partita da un cavo di rame rimasto privo della propria guaina isolante per l’usura generata dalle continue aperture e chiusure del portello di entrata.
Tutti i materiali all’interno della capsula avevano proprietà ignifughe, ma non per le condizioni che erano state create in cabina, appunto, l’ossigeno puro e la pressione così alta.
Benché le fiamme sviluppate avessero avvolto gli astronauti iniziando a fondere le tute e tutto quello che si poteva fondere all’interno del capsula, gli astronauti non morirono di ustioni, bensì per l’inalazione venefica dei fumi e del monossido di carbonio generati dalla combustione.
Tutto avvenne in soli 17 secondi, secondi interminabili preceduti dalle grida di dolore degli astronauti.

Alle 18,31 ora locale Grissom esclamò qualcosa come “hey” o “fire” e due secondi dopo Roger Chaffie dette l’allarme con la storica e agghiacciante frase: “Fire! We’ve got fire in the cockpit!” cioè “Fuoco! C’è del fuoco nella cabina!”
Le procedure di emergenza per liberare la cabina richiedevano 90 secondi, troppi per rispondere ad una situazione del tutto nuova e imprevista.

Il portellone della capsula, concepito per aprirsi verso l’interno e solo a cabina depressurizzata condannò i tre uomini alla morte e li consegnò alla storia come i primi (e purtroppo non ultimi) astronauti NASA deceduti in missione (sebbene quella di Apollo 1 fosse in realtà un’esercitazione, poi trasformata in missione ufficiale per onorare la memoria del terzetto).

L’incidente gettò molti dubbi sulla possibilità di realizzare l’obiettivo fissato dal compianto Presidente Kennedy di raggiungere la Luna prima della fine del 69. La NASA sequestrò ogni cosa intorno all’area di lancio ed istituì una commissione per fare luce sulle cause dell’incidente. 
La capsula Apollo fu riprogettata nuovamente e vennero risolti 1407 problemi di collegamento, la pressurizzazione non fu più di 14 kpa sopra il valore di pressione atmosferica, ogni cavo, elettrico o idraulico fu rivestito di isolante e tutti quello che poteva incendiarsi venne sostituito con materiali totalmente ignifughi e soprattutto il portellone di accesso fu riprogettato per aprirsi verso l’esterno.

(foto NASA)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(le tombe degli astronauti: Grissom e Chaffee sono sepolti ad Arlington, White a Westpoint)




E’ morto Gene Cernan, l’ultimo uomo sulla Luna

Adesso rimangono solo 6 moonwalker.

Se n’è andato anche l’ultimo degli uomini che camminarono sulla Luna, Eugene Cernan. Apollo 17.
Ho avuto la fortuna d’incontrarlo un paio di anni fa a Milano, occasione nella quale mi concesse una piccola intervista.

E’ stato l’ultimo uomo a calpestare il suolo lunare, chiudendo lo sportello del LM dietro di se nel 1972. Da allora nessun altro uomo è tornato sulla Luna.

 

E’ morto all’età di 82 anni l’astronauta “lunare” Eugene “Gene” Cernan, l’ultimo uomo a calpestare il suolo selenico.
 
La notizia, per gli appassionati di astronautica e missioni lunare, è delle più tristi.
La prima cosa che salta in mente è: ” adesso ne rimangono solo 6!”
 
Fra il 1969 e il 1972, sei missioni Terra-Luna riuscirono a portare sulla superficie del nostro satellite naturale ben 12 rappresentanti del genere umano, tutti di sesso maschile, tutti americani.

Neil Armstrong fu il nuovo Cristoforo Colombo. Con Apollo 11 l’uomo non solo abbandonava la gravità terrestre per entrare in quella lunare, ma muoveva i primi passi su un altro mondo.
Le gesta di questi uomini, a guardare le foto e i filmati dell’epoca, appaiono a tutt’oggi moderne, contemporanee, ma stiamo parlando di quasi 50 anni fa, mezzo secolo!

Dal dicembre 1972, ovvero quando Gene Cernan chiuse dietro di se lo sportello del LM (modulo lunare) per fare ritorno sulla Terra, nessun altro ha mai più camminato sulla Luna. Lui è stato l’ultimo, lasciando un segno importante e una pesante eredità alle sue spalle. Chi ci sarebbe tornato, quando e perché?
Ognuno degli uomini che lavorò al programma Apollo era convinto che presto i viaggi Terra-Luna sarebbero diventati routine. Non fu così. Né per la Luna né tantomeno per Marte, che sembrava la tappa obbligata dopo l’avventura lunare.
La guerra fredda era finita, i Russi erano stati battuti, umiliati.
Quasi 500 kg di rocce lunari riportate sulla Terra alla fine delle 6 missioni e nemmeno mezzo chilo quelle raccolte dai sovietici con le sonde automatiche. 
 
Ho avuto personalmente la fortuna di conoscere Gene Cernan, sempre disponibile, sempre proiettato nel futuro, sempre pronto a rispondere ad ogni domanda e così ponendogli la domanda “Qual’è la tua visione del viaggio verso Marte?” – “Beh, fammi dire una cosa. Dopo Apollo 17 ero veramente convinto  che di lì a poco sarebbero iniziati viaggi verso la Luna, uno ogni due settimane, che avremmo costruito delle basi lunari e che entro la fine degli 80 avremmo raggiunto Marte. Non fu così. Non solo smettemmo di pensare a Marte, ma non tornammo mai più sulla Luna e questa è una cosa che ancora mi addolora, non tanto per me, quanto per le generazioni a cui promettemmo un futuro in cui noi eravamo già proiettati”.
 
Adesso siamo orfani del primo e dell’ultimo uomo che hanno camminato sulla Luna e ancora non ci siamo ritornati.
 
Gene Cernan se n’è andato a causa di un ictus che l’ha portato a una forte debilitazione. Lo scrivono gli stessi familiari, ringraziando tutti coloro che hanno voluto ricordare Gene.

 




Buon 2017

 

 

 

Octobersky è un progetto, un’idea sopravvissuta al passare degli anni, al trascorrere naturale delle cose…e in attesa della sua reale evoluzione.
Non so cosa porterà il 2017 e se riusciremo a concretizzare ancora cose interessanti come quelle viste in questi ultimi anni.
Di certo il 2016 rimarrà come l’anno in cui sono scomparse delle vere e proprie icone. Quelle musicali e cinematografiche, ma soprattutto quelle astronautiche.
Ci mancherà ancora e tanto Ed Mitchell (86 anni), scomparso all’inizio del 2016, proprio quando si celebravano i 45 anni di Apollo 14.
A tempo debito troverò il modo di tributarlo come è giusto che sia. Per adesso lo ricordo come un vero e proprio amico. Non può essere diversamente. Insieme ad un altro speciale amico vorrei poi raccontare come si sono svolti alcuni fatti…ma questa è un’altra storia.
Un tipo dalla “stoffa giusta” come John Glenn (95) l’avrei voluto conoscere, ma è mancata l’occasione, la possibilità. Ce l’hanno avuta cari amici come Paolo D’Angelo, che è una delle cose buone che mi ha portato il 2016, lui stesso con  la sua amicizia.
Insieme a Paolo ho intrapreso un viaggio incredibile verso Houston, Texas, proprio al Johnson Space Center, alla NASA insomma e non per farci un giretto da semplice turista, ma per andare a prendere un pezzo di Luna, grazie all’amico Luigi Pizzimenti, ideatore del tour TI PORTO LA LUNA, che mi ha voluto con se come accompagnatore e co-relatore in due date del tour. Un’esperienza che mi ha arricchito sotto molti punti di vista .

Con l’associazione ADAA, è stato possibile incontrare di nuovo Al Worden (Apollo 15) ed iniziare a mettere in cantiere eventi per questo 2017. Non prometto niente, ma se tutto andrà bene avremo un pezzo da novanta del programma Apollo anche in Toscana e sarà proprio grazie al lavoro che svolgeremo con ADAA e il suo presidente Luigi Pizzimenti.
Da questo sito dovrebbe passare anche qualche anteprima “3D” del lavoro che in gran segreto (ma poi non troppo) sta facendo l’amico Roberto Beltramini (GAV), in collaborazione con il “solito” signore qui sopra.
Sappiamo tutti che la natura deve fare il suo corso e che alla fine, gli uomini che andarono sulla Luna erano e sono comunissimi mortali. Ricordare che ce ne sono rimasti solo 7, dei 12 che fra il 69 e il 72 raggiunsero il nostro satellite, non è banale.
Abbiamo ancora 7 testimoni di un’avventura incredibile che l’uomo ha compiuto quasi 50 anni fa. Molti di loro erano convinti di ritornare sulla Luna qualche anno dopo e di vedere presto un viavai di navicelle fra la Terra e Marte. Non è andata così, lo sappiamo. Quello che speriamo tutti noi appassionati di spazio e di missioni lunari è che questi testimoni rimangano tra noi abbastanza da vedere il genere umano compiere un altro “grande balzo”, un ritorno alla Luna o il primo tentativo, magari ad un’opera di eccentrico miliardario, uno a caso, Elon Musk, di portare degli uomini su Marte.
Octobersky, il sogno continua, Buon 2017!

Paolo Miniussi




Aggiornamento delle date e nuova chiamata…Chi vuole la Luna nella sua città?

Ecco il calendario aggiornato delle date del tour TI PORTO LA LUNA

Coloro che fossero interessati hanno veramente poco tempo per aggiudicarsi una data!

CALENDARIO EVENTI 

Aprile 2016

2 sabato Museo delle Scienze Camerino

3 domenica Museo delle Scienze Camerino
Conferenza di Luigi Pizzimenti e Paolo D’Angelo  ore 16.00

4 lunedì Museo delle Scienze Camerino

8 venerdì I.C. Sinopoli-Ferrini Roma
Conferenze di Luigi Pizzimenti e Paolo D’Angelo

9 aprile Thales Alenia Space Roma
Conferenze di Luigi Pizzimenti e Paolo D’Angelo

16 sabato Liceo Scientifico Gullace Roma
Ore 18.00 Conferenza di Luigi Pizzimenti e Paolo D’Angelo

20 mercoledì Parco Astronomico Casarano
c/o Liceo Scientifico Vanini Casarano
ore 9.30/11.00 Conferenze di Luigi Pizzimenti

21 e 22   Planetario di Bari
Conferenza di Luigi Pizzimenti

23  sabato Sogliano al Rubicone
Ass. Astrofili Soglianesi “VEGA”
Teatro Comunale “Elisabetta Turroni
ore 21.00 Conferenza di Luigi Pizzimenti

29  venerdì Sant’Omero  (Teramo)
Piazza Dauri – “Sala Marchesale”
Conferenza di Luigi Pizzimenti e Paolo Attivissimo

30  sabato Torano Nuovo (Teramo)
SalaPolifunzionale A. Bizzarri
Conferenza di Luigi Pizzimenti e Paolo Attivissimo

Maggio 2016

4  mercoledì Festival dell’Innovazione e della Scienza Settimo Torinese
Ore 18.00 Conferenza di Luigi Pizzimenti e Paolo D’Angelo

5  giovedì Cuneo Ass. Astrofli Bisalta
Palazzetto dello Sport di Boves (Cuneo)
ore 20.30 Conferenza di Luigi Pizzimenti

7  sabato Museo MUSEF Gaiba (Rovigo)
Ore 18.00 Conferenza di Luigi Pizzimenti

8   domenica  Lambrugo (Como) Oasi di Baggero
Ore 16.30 Conferenza di Luigi Pizzimenti
9   lunedì Città di Genova (programma a breve)
Conferenza di Luigi Pizzimenti e Paolo Attivissimo

10-11-12-13 Piacenza Mostra:
Dalla Terra alla Luna e Oltre
a cura di: Ass. Daedalus

14  sabato Viareggio 
Museo della Marineria
Ore 21.00 Conferenza di Luigi Pizzimenti e Paolo Miniussi

15  domenica Peccioli (Pisa)
Centro Polivalente
Ore 17.30 Conferenza di Luigi Pizzimenti e Paolo Miniussi

ROMA

17 maggio Ore 10.00 Conferenza di Luigi Pizzimenti e Paolo D’Angelo

SIOI Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale

19-20   Piacenza
Dalla Terra alla Luna e Oltre
a cura di: Ass. Daedalus

21 sabato Thales Alenia Space Torino
Ore 10.00/16.00 Conferenze di Luigi Pizzimenti e Paolo D’Angelo

22  domenica Gruppo Astrofili Salese
Santa Maria di Sala (VE)
Sala Teatro di VILLA FARSETTI
Ore 16.30 conferenza di  Luigi Pizzimenti e Paolo D’Angelo

24-25 Roccapalumba (Palermo)
A Cura dell’Osservatorio Astronomico
Conferenza di Luigi Pizzimenti

27 venerdì Trezzano sul Naviglio (Mi)
A Cura del Circolo Astrofili Trezzano
Conferenza di Luigi Pizzimenti

28  sabato  Museo del Volo Volandia Esposizione

29 domenica Museo del Volo Volandia
Ore 16.30 Conferenza di Luigi Pizzimenti

31 Piacenza Dalla Terra alla Luna e Oltre
a cura di: Ass. Daedalus

Giugno 2016

1-2-3-4-5 Piacenza
Dalla Terra alla Luna e Oltre
a cura di: Ass. Daedalus

3 giugno Ore 19.00 Conferenza di Luigi Pizzimenti

6 lunedì Milano Centro Culturale La Creta
Conferenza di Luigi Pizzimenti

9 giovedì RSI Radio Televisione Svizzera
Conferenza in Diretta di Luigi Pizzimenti e Paolo Attivissimo

10 venerdì CROCE VERDE APM (evento benefico)
Ore 21.00 Conferenza di Luigi Pizzimenti

11-12 Piacenza
Dalla Terra alla Luna e Oltre
a cura di: Ass. Daedalus