Grazie Ed Mitchell!

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A coronamento della bella esperienza iniziata con le scuole Tomei di Torre del Lago Puccini, dove da circa un mese è stato avviato un minicorso sulle missioni Apollo, venerdì 6 febbraio, presso l’aula magna delle adiacenti scuole medie Gragnani, è stata effettuata una piccola videoconferenza skype. Dall’altra parte del mondo, in Florida, ci stava rispondendo nientemeno che l’astronauta di Apollo 14, Edgar Mitchell, pilota del Modulo Lunare e sesto uomo ad aver camminato sulla Luna.
Il giovane pubblico, che ha riempito completamente l’aula, è rimasto attaccato al grande schermo centrale per tutti i circa 25 minuti di “chiacchierata”.

Il dottor Mitchell ha risposto alle numerose domande che i ragazzi delle classi quarte e quinte gli hanno formulato.
Uno ad uno i bambini si sono seduti davanti al computer, si sono presentati e hanno letto le loro domande, già tradotte insieme agli insegnanti.
Ed Mitchell, dimostrando grande simpatia e disponibilità ha trasformato per sempre la vita di tutti i presenti.

Sono certo che si ricorderanno questo giorno per tutta la vita e , come ho detto loro, un giorno, fra 50/60 anni, quando questi bambini saranno nonni, potranno raccontare ai loro nipoti di aver parlato e posto delle domande a uno dei 12 uomini che 100 anni prima hanno camminato sulla Luna, dopo averla raggiunta a bordo di mezzi che i “nipoti del futuro” giudicheranno antiquati e di “fortuna”.
Noi sappiamo quanti sforzi, non solo tecnologici, sia costata questa avventura e dunque abbiamo il dovere di trasmettere quanto più possibile il valore di un’impresa che nonostante siano trascorsi 45 anni è ancora viva nella memoria di molti.
Edgar Mitchell, 84 anni, mi ha personalmente ringraziato affermando che per lui parlare con gli alunni delle scuole elementari è sempre un piacere…a giudicare dall’espressione nella foto in testa all’articolo pare proprio che sia così!

Grazie Ed!

ps

il video dell’evento verrà pubblicato in seguito alla ricezione delle liberatorie da parte dei genitori.




Dal 26 agosto 2012…

Neil Armostrong se n’è andato due anni fa.
E’ vero, era il 25 agosto e non il 26. Il mondo però, come il sottoscritto, ha compreso solo il giorno dopo chi realmente aveva perso.
Quando si parla di un uomo che ha tracciato un solco profondo nella storia dell’umanità e se si pensa che quel solco realmente rimarrà per sempre sulla superficie lunare, è difficile immaginare che quell’uomo sia in fondo un uomo qualunque, mortale.

Eppure il 25 agosto di due anni fa, dopo un delicato intervento al cuore di qualche settimana prima, Neil Armstrong è venuto a mancare.
La notizia della sua morte ha fatto il giro del mondo in poche ore. Sui social networks, sui media online, sui siti tematici di astronautica e volo umano.
Ho avuto una sola occasione per poterlo incontrare, purtroppo sfumata qualche giorno prima.
Non era facile avvicinare questo pilastro della storia dei voli spaziali, il Cristoforo Colombo dell’ultima frontiera, il Neil che ha ispirato intere generazioni e ancora oggi e per molti anni avvenire continuerà ad ispirare. Già dopo la storica missione di Apollo 11, vie, piazze, istituti scolastici, asteroidi e crateri furono dedicati all’uomo del “piccolo passo”.
Se n’è andato così, scegliendo la riservatezza o meglio continuando a rimanere lontano da tutta quella luce che la sua impresa gli portò.
Dopo James Irwin (Apollo 15), Alan Shepard (Apollo 14) e Charles “Pete” Conrad (Apollo 12) , Neil Armstrong è il quarto dei 12 uomini ad aver camminato sulla Luna che ha lasciato anche la Terra.