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Locandina Ufficiale per l’evento di Viareggio – AGGIORNATA!

Mentre il giorno della partenza si avvicina, fremono gli ultimi preparativi…ecco la locandina ufficiale per l’evento di Viareggio:

Ovviamente è la versione 1.0. Si devono aggiungere ancora i collaboratori e gli altri sponsor.
Per il momento sono orgoglioso e lieto di annunciare che lo sponsor principale per quest’anno sarà la Società EXSAT

Attivata la pagina delle prenotazioni, qui




Godspeed Edgar Mitchell

 

Ieri, 45 anni fa passeggiava sulla Luna, oggi lascia questa dimensione… 

Oggi lo ricorderò personalmente come uno dei giorni più tristi della mia vita.
Edgar Mitchell, il sesto uomo che ha camminato sulla Luna nel 1971, oggi non c’è più, se n’è andato.

L’uomo che ho imparato a conoscere grazie alla sua grande disponibilità era da tempo in stato d’incoscienza.
Chi fosse Edgar Mitchell lo sapevo da quando avevo cominciato ad appassionarmi di missioni lunari. Come fosse di persona e quanto disponibile ed affabile riuscisse ad essere lo avevo scoperto solo da qualche anno.
Con lui avevo cominciato uno scambio epistolare che dalla cordialità e alla reverenza era diventato confidenziale ed amichevole.
Non mancava mai di rispondere alle mie email e in più di un’occasione si era concesso in lunghi interventi via skype.
Ho incontrato Edgar Mitchell ,di persona, tre volte, nel 2011 e nel 2012 in UK durante gli eventi di AUTOGRAPHICA e a Tramelan nel 2014.

Da qualche settimana le sue condizioni si erano aggravate al punto da rimanere incosciente. La sua segretaria Cathy, che avevo sentito pochi giorni fa via email, mi aveva detto che almeno non stava soffrendo.
Io a stento riesco a scrivere queste parole…ho un bagaglio di ricordi e aneddoti che mi frullano nella mente ma che non riesco a fermare, per non parlare del nodo alla gola e delle lacrime che non sto trattenendo.
Con la sua morte scende a sette il numero degli uomini che 45 anni fa intrapresero il viaggio verso la Luna.

Penso che l’immagine più bella che adesso posso condividere sia quella che ho di Lui, mentre parla con me e mia figlia via skype, durante la conferenza organizzata presso la scuola elementare Tomei di Torre del Lago.
Ricordo che quando gli presentai mia figlia fu molto sorpreso e felice…la foto qui sotto cattura proprio questo momento.

skyped

Ciao Ed, sei stato un maestro per tante cose…ti abbraccio forte, ovunque tu abbia scelto di andare!

 




Il primo e l’ultimo…il mese di gennaio per l’astronautica

Lo so, il primo articolo del 2016 arriva praticamente l’ultimo giorno del primo mese dell’anno.
Gli impegni personali s’infittiscono e questo mese per me è veramente “caldo” nonostante le temperature.
Per mettere un po’ di ordine e soprattutto per non lasciare scoperte certe ricorrenze ho deciso di condensare il tutto in questo articolo.
Tutte concentrate in questi 31 giorni ci sono una serie di avvenimenti astronautici o legati comunque ad Astronauti…e si, il 20 era anche il compleanno del sottoscritto.
Per la verità anche Buzz Aldrin compie gli anni il 20 gennaio,  ben 45 anni prima di me. 86, portati egregiamente, direi.

Per la NASA però, gennaio è un mese nefasto, decisamente nefasto.
E’ in questo mese infatti che si registrano i due incidenti più tragici della storia astronautica americana.
L’incendio di Apollo 1 e la conseguente morte dei tre astronauti Virgil “Gas” Grissom, Ed White e Roger Chaffie.
Il 27 gennaio del 1967 l’avvio dei test sulla prima capsula Apollo che avrebbe ospitato tra astronauti si rivelò fatale.
Dopo una serie di avvisaglie, incautamente ignorate dai tecnici e il conseguente ritardo sulla tabella di marcia, i test stavano per riprendere e alle 18,31. Fu letto un aumento di pressione nelle tute degli astronauti e qualche istante dopo si udirono le grida prima di Chaffee che esclamò di sentir odore di fuoco. La conferma che la capsula stava diventando una trappola mortale per i tre uomini arrivò pochissimi secondi dopo, quando White urlò “Fuoco, fuoco in cabina”.
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In meno di 20 secondi l’equipaggio di Apollo 1 fu inghiottito dal denso fumo nero, che li uccise per asfissia.
Una volta rimosse le spoglie degli astronauti, la NASA mise i sigilli a tutto il complesso 34 e fece in modo che tutto ciò che si trovava nell’area circoscritta venisse dettagliatamente analizzata. Webb, l’Amministratore della NASA di allora, istituì una commissione d’inchiesta per far luce su quanto accaduto. Gli ingegneri smontarono per per pezzo la navicella e scoprirono che l’incendio era divampato vicino al sedile di Grissom. L’atmosfera ricca di ossigeno e l’alta pressione all’interno della cabina avevano trasformato la capsula in una vera polveriera. Il programma Apollo era veramente partito male, con il primo disastro astronautico, per giunta in un collaudo statico a terra.
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Diversa invece la sequenza degli eventi, ma ugualmente fatale, per l’equipaggio dello Shuttle Challenger.
Il 28 gennaio del 1986, a soli 73 secondi dal lancio l’intero complesso Orbiter+SRB+EXTERNAL TANK, si trasformò in una nube incandescente di ossigeno e idrogeno. Le immagini di quell’esplosione sono ancora vivide nella mia memoria e credo in quella di tutti coloro che assistettero alle trasmissioni televisive dei notiziari.
Non si trattò però di un’esplosione vera e propria. In breve, una guarnizione in gomma (O-ring) del booster di destra, chiamato SRB, perdendo le sue caratteristiche elastiche per l’estremo freddo a cui era stata sottoposta da giorni, cedette e permise l’apertura di una falla che scatenò una serie di rapidi eventi in successione.
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Il computer di assetto dello shuttle si trovò a gestire sollecitazioni tremende e un fortissimo vento relativo laterale. Il serbatoio esterno, già compromesso dalle fiamme e dall’apertura di falle sulla sua incamiciatura si ruppe. Gli SRB si staccarono dal resto della struttura e l’orbiter si venne a trovare in una posizione aereodinamicamente insopportabile. Le forze esercitate sulla navetta furono così tremende da disintegrare ogni cosa.
Gli SRB vennero fatti esplodere a distanza per motivi di sicurezza.
Dai dati raccolti risultò che l’equipaggio, al momento dell’impatto con l’acqua, arrivò vivo, ma incosciente.
A bordo, come molti ricorderanno, c’era anche Christa McAuliffe, la prima maestrina astronauta nell’ambito di un programma che prevedeva appunto di portare nello spazio un insegnante. Insieme a lei persero la vita altri 6 astronauti:
(in basso): Michael John Smith, Dick Scobee e Ronald McNair (seconda fila da sinistra a destra): Ellison Onizuka, Christa McAuliffe, Gregory Jarvis e Judith Resnik.
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La tragedia gettò la NASA nel caos più totale. Il veterano dello spazio, nonché uno dei 12 moonwalker, John Young (Apollo 16), fece parte della commissione d’inchiesta chiamata ad indagare sull’incidente. Fu uno degli attori più critici e determinanti per lo svolgimento dell’inchiesta e del conseguente riorganizzamento della NASA, che solo due anni dopo poté tornare a lanciare astronauti a bordo di navette Shuttle.

L’ultimo giorno di gennaio, per fortuna, è ricordato come un giorno di riscatto e di successo e, possiamo dirlo, di gloria.
Dopo il fallimento di Apollo 13 infatti la NASA stava rischiando la cancellazione del programma Apollo.
La missione denominata 14 non poteva mancare il bersaglio o sarebbe stata la fine dell’esplorazione lunare voluta da Kennedy.
Fu scelto per questo gravoso incarico il primo americano nello spazio “Al” Shepard, che era stato appunto il primo essere umano a viaggiare dentro una capsula Mercury per appena 15 minuti. Shepard, rientrò nel gruppo di astronauti dopo circa una decina di anni di assenza forzata, dovuta ad una particolare patologia dell’orecchio (sindrome di Meniere).
Al fianco di Alan Shepard trovarono posto Edgar Mitchell e Stuart Roosa
Il decollo del Saturno V avvenne alle ore 21:03 UTC del 31 gennaio 1971 dalla rampa 39 A del Kennedy Space Center
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La missione filò abbastanza liscia fino al momento del primo docking, nella manovra di aggancio ed estrazione tra modulo di comando e modulo lunare. Furono necessari ben 6 tentativi prima che il LM potesse essere agganciato ed estratto dallo stadio S-IVB.
Vi furono altri problemi, alcuni dei quali abbastanza importanti.
Il mese di gennaio si conclude dunque con questo mio primo post del 2016…e la promessa che nei prossimi giorni vi racconterò altri particolari sui problemi avuti dall’amico Mitchell e compagni.
Colgo l’occasione per mandare un grande augurio di pronta guarigione allo stesso Ed Mitchell, che i lettori di Octobersky hanno imparato a conoscere.




“TI PORTO LA LUNA” – IL TOUR 2016

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TORNA IL TOUR  “TI PORTO LA LUNA”

Un pezzo di Luna nella tua città!

E’ ufficiale! Dopo il successo della prima edizione di TI PORTO LA LUNA, Luigi Pizzimenti e Paolo Attivissimo, in collaborazione con Paolo D’Angelo e il sottoscritto Paolo Miniussi (la rivincita dei Paoli!) sono lieti di annunciarvi l’edizione 2016 di TI PORTO LA LUNA.

Octobersky ha l’onere e l’onore di organizzare le date per la Toscana.

Ricordo che è possibile (e caldamente consigliato) prenotare i posti a sedere per l’evento di Viareggio accreditandosi qui

Ecco le date aggiornate al 28 aprile 2016

Aprile:

2  Museo delle Scienze Camerino
3  Museo delle Scienze Camerino
4  Museo delle Scienze Camerino
9  Thales Alenia Space, Roma
16  Liceo Gullace Roma
20  Casarano
21  Planetario di Bari
22  Planetario di Bari
23  Sogliano al Rubicone  Ass. Astrofili Soglianesi “VEGA”
29  Sant’Omero  (Teramo)
30  Torano Nuovo (Teramo)  Sala Polifunzionale A. Bizzarri (mappa)

Maggio

 4   Festival dell’Innovazione e della Scienza SettimoTorinese (TO)
7   Museo MUSEF,  Gaiba (Rovigo)

9  Genova
11  Piacenza  “To the Moon and Beyond”
12  Piacenza  “To the Moon and Beyond”
13  Piacenza  “To the Moon and Beyond”
14  Viareggio
15  Peccioli (Pisa)
17  Piacenza  “To the Moon and Beyond”
18  Piacenza  “To the Moon and Beyond”
19  Piacenza  “To the Moon and Beyond”
20  Piacenza  “To the Moon and Beyond”
21  Thales Alenia Space, Torino
22  Gruppo Astrofili Salese Santa Maria di Sala (VE)

27  Circolo Astrofili Trezzano
28  Museo del Volo VOLANDIA
29  Museo del Volo VOLANDIA
31 maggio Piacenza  “To the Moon and Beyond”Giugno1 Piacenza  “To the Moon and Beyond”
2 Piacenza  “To the Moon and Beyond”
3 Piacenza  “To the Moon and Beyond”
4 Piacenza  “To the Moon and Beyond”
5 Piacenza  “To the Moon and Beyond”
9 RSI  Radio Televisione Svizzera

Il calendario può ovviamente cambiare ma è bene ricordare la tempestività con cui si dovrebbe, se interessati, inoltrare la propria richiesta per aggiudicarsi una data.

Octobersky ha messo a disposizione una casella per gestire queste prenotazioni e l’organizzazione della data nella vostra città (in territorio toscano).

Scrivete a luna(at)octobersky.it

 

Il sottoscritto, insieme a Luigi Pizzimenti (ideatore del progetto) e Paolo D’Angelo (giornalista) si recheranno a Houston, presso il Lunar Sample Laboratory Facility , il prossimo 27 marzo e lì ci faremo “prestare” un pezzetto di Luna.

Il campione che vi porteremo fu raccolto nella missione Apollo 14, la terza a sbarcare sul nostro satellite. Sulla superficie mise piede, come quinto rappresentante dell’umanità, Alan Shepard, primo americano nello spazio e membro più anziano del gruppo di astronauti Apollo , 47 anni.

Insieme a lui, sesto uomo a camminare sulla Luna, l’amico speciale di Octobersky, Edgar Mitchell, che abbiamo avuto il piacere di ospitare virtualmente via skype in diverse occasioni, l’ultima delle quali lo scorso luglio a Cermenate.
Edgar Mitchell ci ha lasciato da poco, lo scorso 4 febbraio. Il tour sarà dedicato a lui. Un modo per rendere omaggio ad un grande uomo e personalmente un caro amico.

Nel frattempo sui vostri profili social usate l’hashtag #tiportolaluna per divulgare l’evento.
Seguendo i profili twitter di Octobersky e quello mio personale (miniussipaolo) avrete modo (se ce l’avrò anch’io) di seguire gli aggiornamenti della “missione”.