T-75 I (sagittarius)
7 dic 1996 ore 16,50
Sito di lancio: Pioppogatto
1° volo del programma T-75.
T75 ver 1.0
Carico di prova.
Verifica dell’efficenza dei motori, del sistema di accensione e del sistema di recupero.
E’ il primo lancio in assoluto del T75, il primo missile nel razzimodellismo autocostruito concepito per riprese video dall’interno del razzo stesso.
Come primo lancio di prova il carico strumentale viene sostituito con un carico fittizio dello stesso peso.
L’altra caratteristica è quella di avere un sistema di propulsione, convenzionale per quanto concerne il tipo di motore usato, estremizzato però nell’utilizzo del cluster, dove al posto delle classiche configurazioni da due, tre o quattro motori, si è passati direttamente all’utilizzo di 11 motori.
Arriviamo sul campo di volo con una grande carica di entusiasmo e una serie infinita di domande che ci girano nella mente.
Allestiamo il tutto con cura, ci prendiamo il tempo per fissare questi “momenti storici” (per noi) fotografando le fasi più salienti; il tempo non è dei migliori , ma la temperatura è accettabile e l’atmosfera è serena e goliardica.
Vengono distesi i cavi di alimentazione tra centralina di accensione e la rampa e poi adagiato il razzo…il conto alla rovescia è imminente ed essendo al primo lancio mi sdraio letteralmente per terra per innescare i motori in tutta sicurezza…
Il velivolo lascia la rampa alle ore 16,50, percorre da subito una traiettoria notevolemente inclinata, dovuta all’accensione incompleta e non contemporanea dei motori nel booster A e alla resistenza opposta dalla rampa stessa.
Si accendono all’istante solo 4 dei 5 motori del booster B ed uno solo del booster A.
La spinta prodotta dal booster B è sufficente a sollevare il razzo dalla rampa, ma non abbastanza per garantirgli un volo sicuro.
Quando il velivolo lascia la base di lancio, inizia da subito a ruotare sul proprio centro di gravità a causa del momento creato dall’accensione incompleta del booster A, divenuto così un peso morto.
La sezione di carico si stacca dal vettore non appena il missile raggiunge i 180° circa di inclinazione, procedendo rovinosamente verso terra.
I risultati, seppur evidentemente disastrosi, dimostrano che la relazione spinta/peso promette comunque il volo così come teoricamente calcolato.
Lo studio del disastro e la registrazione video stessi obbligheranno una rivoluzione per quanto concerne la sezione motori.
A questo lancio hanno preso parte Enrico Bianchi e Diego Formica, nonchè lo stesso costruttore della rampa Giuliano Bemi e naturalmente il sottoscritto Paolo Miniussi.
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