Un missile in grado di fare riprese video…come inizia un sogno
Questo progetto nasce da una passione coltivata sui banchi delle scuole medie…forse ancor prima, quando mio padre mi regalò un piccolo visore di diapositive, allegato ad una rivista di scienze, che insieme al simpatico gadget distribuiva anche due splendide immagini, una della superficie lunare, l’altra della Terra ripresa dagli astronauti delle missioni Apollo.
Da queste foto iniziò il mio amore per lo spazio e man mano la voglia di emulare in qualche modo le gesta compiute dagli astronauti.
Crescendo con la passione per la scienza e per la tecnica, ma più per l’emozione che certe imprese trasmettono, mi ritrovai ben presto a disegnare i primi bozzetti di missili e allo stesso tempo a sperimentare i propellenti che li avrebbero dovuti sollevare da terra…
Ci furono dei risultati, ma la cosa si arenò per l’impossibilità di allora di costruire tutto il resto.
Appena vi fu la possibilità di mettere in pratica questi miei sogni e soprattutto la disponibilità monetaria per acquistare ciò che era necessario, iniziò la mia piccola era missilistica e fu ripresa quella vecchia idea di lanciare un missile che potesse filmare il proprio volo.
La scoperta del razzimodellismo e soprattutto di propellenti già pronti, commercialmente reperibili e scientificamente testati e certificati, rese certamente più facile l’impresa che andavo compiendo.
Partendo con la costruzione di piccoli kit, come il missile Astrocam (razzo dotato di macchina fotografica a bordo) e di una riproduzione dello Space Shuttle, iniziai a conoscere e a prendere confidenza con questa branchia del modellismo.
Acquisita quell’ esperienza di base necessaria, iniziai lo studio del mio progetto missilistico, dandogli il nome di “T75 experiment”.
Come anticipato, all’epoca ero impiegato come cameriere in un ristorante della Versilia , dove la cucina faceva un largo uso di quei rotoloni di carta assorbente costituiti dal fondamentale tubo in cartone.
Non ricordo l’esatto numero che accumulai di questi tubi, so che erano parecchi e più che sufficienti per “studiare” un po’ la faccenda ed iniziare la costruzione
Perché T75?…
Questo nome deriva dall’abbreviazione della parola TREK, che a sua volta ha origine dalla nota serie televisiva STAR TREK.
Crescendo con la passione per la fantascienza , l’astronautica e tutto ciò che vi orbita attorno, rimanere indifferente alle avventure di Kirk & company era impossibile…
75 è semplicemente l’anno di nascita della mia generazione, quella di Diego , Enrico Bianchi e Mauro Santoni, gli amici con cui ho diviso e continuo a dividere queste esperienze.
Niente di più banale…sebbene il T75 di banale abbia ben poco a parte una schiera di “criticoni” invidiosi che l’hanno , da sempre, attaccato.