L’ambiente dove sono nato e cresciuto ha stimolato la mia creatività tecnica…
Da bambino avevo la tendenza a distruggere tutto quello che mi passava per le mani al solo scopo di sapere cosa ci fosse dentro e capirne il funzionamento. Sono stato ispirato in giovane età quando un amico mi mostrò come un piccolo motorino elettrico prelevato da un giocattolo appena distrutto potesse cominciare a girare se attaccato ad una pila. Da questa piccola esperienza è nato tutto il resto.
La mia sete di nozioni tecnico-scientifiche e la mia spiccata tendenza al pratico mi ha portato al conseguimento del diploma di elettronica. La mia grande passione per l’informatica e l’esperienza da autodidatta hanno dapprima contribuito ad una piccola parentesi universitaria presso la facoltà di ingegneria informatica a Pisa e successivamente a trovare un’ottima opportunità di lavoro in una grande azienda del settore dove sono tutt’oggi dipendente.
La mia storia all’interno del progetto T-75 comincia nell’autunno del 1996 quando dopo anni rincontrai casualmente Paolo il quale mi disse di essere andato avanti con i propri studi iniziati prima delle scuole superiori e di aver creato un prototipo. Bisogna ammettere che a quei tempi il supporto di Internet non era presente come oggi e pertanto il materiale informativo necessario non si trovava facilmente; a questo si aggiungevano le scarse risorse economiche di allora. Non fu un’impresa facile ma nonostante ciò Paolo condusse un ottimo lavoro.
Fu qua che in pratica venne fondato il nostro gruppo , inizialmente formato da due soli membri, noi due! Non esistevano ruoli precisi a quei tempi, ognuno di noi esponeva semplicemente un’idea e si valutava la sua realizzazione.
A tal proposito arrivarono anche i primi suggerimenti, come la configurazione a 3 booster e la sostituzione della centralina di innesco motori a batterie separate con una soluzione più valida e semplice che tuttoggi prevede un unico cavo di alimentazione collegato ad una griglia alla quale sono collegati tutti gli accenditori in parallelo. Proprio questo sistema ha dimostrato nel tempo un’ottima affidabilità garantendo l’accensione simultanea di motori in cluster, 7 per l’attuale versione e ben 16 per la prima versione del vettore.
Dopo il primo fallimento , il 7 dicembre 1996, con il crash nel volo inaugurale del prototipo ,nel Maggio del 1997 il T-75 prese finalmente il volo sotto i nostri occhi (e sopra la testa Paolo!) regalandoci momenti di straordinaria emozione.
Da li proseguì un periodo di fermo lavori causati dalla chiamata al servizio militare per me e al servizio civile per Paolo.
Diciamo che è stato un periodo di riflessioni e di riorganizzazioni che ci hanno portato a creare una pagina Web su internet (che nel frattempo si stava diffondendo moltissimo) e a studiare nuove idee. Proprio grazie ad internet siamo stati contattati da diverse persone (italiane) che a nostra insaputa avevano lo stesso Hobby. Da li a poco ci ritrovammo all’interno di forum e di Associazioni e raduni dove per la prima volta ci potevamo aprire al di fuori delle nostre “mura domestiche”.
Grazie a queste nuove amicizie abbiamo acquisito nuove conoscenze che ci hanno permesso di progredire e di evolvere il nostro modello sopratutto per quanto riguarda la parte fisica ed aerodinamica. Bisogna però dire che i nostri propositi erano (e sono) un po’ diversi da quelli puramente modellisti presenti nei vari gruppi ,ma ovviamente esistono eccezioni.
Il nostro approccio al razzimodellismo parte da un’ottica decisamente opposta. In primo luogo si studia e si realizza la strumentazione di bordo e successivamente ci poniamo il problema del vettore che deve alloggiare il tutto ed essere in grado di farlo decollare.
Dall’epoca del primo test di volo il nostro T-75 si è evoluto in maniera incredibile anche grazie a Mauro, vecchio amico di infanzia , conosciuto in prima elementare. A lui riconosciamo lo splendido lavoro svolto per l’elettronica di bordo ed in generale la sua disponibilità per gli scambi di idee. Il mio contributo è stato anche centrato nella ristrutturazione della rampa di lancio precedentemente progettata e costruita da Paolo e Mauro.
Successivamente mi sono impegnato alla progettazione e la relativa costruzione del pannellone a barre LED per il conteggio alla rovescia, dell’elettronica di gestione interna e del cavalletto per il suo posizionamento sul campo. Grazie alla collaborazione con Mauro abbiamo deciso il protocollo di comunicazione per il suo interfacciamento con la rampa di lancio che ne controlla il suo funzionamento.
Molte persone si chiederanno quali sono i motivi che ci spingono ad investire risorse, energie e tempo a questa attività. Posso dire che è una buona scuola per approfondire in maniera decisamente pratica materie come la fisica, la matematica e l’elettronica che durante gli anni scolastici sono sempre state materie noiose e sopratutto teoriche che non prevedevano grandi riscontri pratici (almeno per come ce la insegnavano).
Per Hobby si impara a lavorare in gruppo condividendo le proprie conoscenze, porsi un obbiettivo e raggiungerlo imparando un metodo valido ed applicabile anche nel mondo del lavoro. Ecco come nasce, per me, l’idea di condividere attraverso il sito di Octobersky i propositi che ci siamo prefissati, completamente finalizzati a scopi di ricerca scientifica rispettando in maniera molto rigorosa l’aspetto della sicurezza e della legge e la gratificazione personale dovuta al grande interesse riscosso dalle persone presenti durante i nostri lanci , che ci hanno ripagato del lavoro e del sacrificio che abbiamo messo per realizzarlo.
Oggi il nostro gruppo è cresciuto di numero; sono tutte persone amiche che danno un contributo al progetto in base alle proprie conoscenze… parlo di fotografi, operatori video, radioamatori, ecc. C’è posto per tutti nella “nostra grande famiglia”.
Questa simbiosi la chiamiamo “Octobersky”.
Diego
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