Dal 26 agosto 2012…

Neil Armostrong se n’è andato due anni fa.
E’ vero, era il 25 agosto e non il 26. Il mondo però, come il sottoscritto, ha compreso solo il giorno dopo chi realmente aveva perso.
Quando si parla di un uomo che ha tracciato un solco profondo nella storia dell’umanità e se si pensa che quel solco realmente rimarrà per sempre sulla superficie lunare, è difficile immaginare che quell’uomo sia in fondo un uomo qualunque, mortale.

Eppure il 25 agosto di due anni fa, dopo un delicato intervento al cuore di qualche settimana prima, Neil Armstrong è venuto a mancare.
La notizia della sua morte ha fatto il giro del mondo in poche ore. Sui social networks, sui media online, sui siti tematici di astronautica e volo umano.
Ho avuto una sola occasione per poterlo incontrare, purtroppo sfumata qualche giorno prima.
Non era facile avvicinare questo pilastro della storia dei voli spaziali, il Cristoforo Colombo dell’ultima frontiera, il Neil che ha ispirato intere generazioni e ancora oggi e per molti anni avvenire continuerà ad ispirare. Già dopo la storica missione di Apollo 11, vie, piazze, istituti scolastici, asteroidi e crateri furono dedicati all’uomo del “piccolo passo”.
Se n’è andato così, scegliendo la riservatezza o meglio continuando a rimanere lontano da tutta quella luce che la sua impresa gli portò.
Dopo James Irwin (Apollo 15), Alan Shepard (Apollo 14) e Charles “Pete” Conrad (Apollo 12) , Neil Armstrong è il quarto dei 12 uomini ad aver camminato sulla Luna che ha lasciato anche la Terra.

image_pdfimage_print

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.