NGT75-9

NGT75-9   22.10.2006
sito di lancio Pioppogatto – Model Club

22 ottobre  2006 ore 16,44

report a cura di Paolo Miniussi

Grazie a tutti!

Non posso che iniziare con un ringraziamento, allo staff di Octobersky, al Model Club di Pioppogatto e ad un caro amico che da sempre si fa in quattro per far rispettare questa nostra attività missilistica purtroppo poco ben voluta da alcuni personaggi.
Grazie Giuliano Bemi!
Dai convenevoli passiamo ora alla giornata di questa domenica 22 ottobre ricca di emozioni, armonia e tanta voglia di divertirsi.
Alle 11,45 circa arrivo sul campo con tutta calma (apparente) e trovo già Alberto e Mauro godersi le evoluzioni dei varii aereomodelli svolazzanti che già dal primo mattino si alternavano sulla pista del Model Club.
Dopo i primi convenevoli con gli altri amici ritrovati sul campo, iniziamo lo scaricamento delle attrezzature, depositando subito ogni cosa sulla torretta di controllo.
Anche Alberto si unisce a noi esibendo il suo primo modello fra l’interesse e la curiosità di tutti i presenti.
Nel frattempo Mauro consegna altro importante materiale nelle mani di Giuliano Bemi, ovvero bistecche, salsicce, rosticciana ecc, che prontamente viene adagiata sulla capiente griglia allestita per sfamare tutti gli ospiti della giornata.
E’ l’ora del pranzo ed è il momento più piacevole per discutere di alcuni dettagli, smorzare le tensioni e brindare ad un buon lancio, nonchè alla riconquista del club da parte del nuovo consiglio sociale.
Un caffè al volo per me e un digestivo veloce per Mauro e siamo già sulla torretta di controllo ad iniziare i preparativi, insieme ad Alberto che non nasconde una certa preoccupazione per il suo modello.
Le attività sul campo si fanno sempre più intense ed il cielo si riempie presto di grandi e piccoli aeromodelli e dei più fastidiosi deltaplani che sfrecciano sopra la testa di Mauro e del sottoscritto, intenti a terminare l’allestimento della rampa da una cinquantina di metri dalla postazione di lancio.
Nel frattempo viene anche coordinato il decollo di Diego a bordo di un autogiro, un volo appunto previsto per le riprese  dall’alto che purtroppo non riconsegnerà il video del decollo ma ci darà comunque un’affascinante visione dall’altro di tutto l’allestimento.
Vedere il missile pronto sulla rampa di lancio da una quota di circa 200 metri è un vero spettacolo.
Diego riuscirà comunque ad effettuare una ripresa degli ultimi istanti del rientro proprio durante la fase di atterraggio dell’ultraleggero.
Così, mentre Diego svolazza a 300 metri di altezza , a terra i preparativi si fanno frenetici e arrivano i soliti intoppi di ogni lancio.
In realtà il primo ostacolo è la notevole difficoltà del sottoscritto di trovare un po’ di concentrazione minima per svolgere le operazioni di allestimento più critiche, che fra un vociferare e uno svolazzare di deltaplani, si fa sempre più faticosa. A questo piccolo inconveniente si aggiunge un dettaglio tecnico relativo al nuovo paracadute per la SS confezionato con un cavo di aggancio con sezione più spessa rispetto al precedente e quindi non compatibile con la cavità laterale predisposta sul raccordo della sezione strumentale.
In soldoni questa nuova fune non sarebbe mai entrata nella cavità o avrebbe comunque bloccato la separazione delle sezioni.
Un dettaglio che non era stato considerato in fase di realizzazione del nuovo paracadute  ma prontamente risolto insieme a Mauro in breve tempo, tagliando via la suddetta fune e sostituendola con una di spessore compatibile fortunatamente sempre a disposizione nell’equipaggiamento da campo.
I tempi si allungano anche per garantire un più che sicuro alloggiamento dei paracaduti (in questo lancio non si contemplava la parola fallimento).
L’intoppo non viene mai da solo e sembra proprio la giornata degli Apollo 13.
Proprio durante il countdown, ovvero ad allestimento completato con computer collegati, centraline video e pannellone led illuminato, vedo sparire la videata del programma dallo schermo del piccolo computer adibito a console di accensione. Penso ad un’ interruzione elettrica dovuta a qualche connettore non propriamente collegato, ma al secondo tentativo mi rendo conto che il gruppo di continuità aveva esaurito la sua batteria!
In dieci interminabili minuti valutiamo le possibili soluzioni.
Non nascondo la sensazione di panico dei primi istanti, quando mi sono visto sfumare il lancio per una cosa tanto banale. Credo che anche Mauro abbia avuto in quei minuti un piccolo travaso di bile.
Dunque la soluzione arriva quasi subito, proponendo come batteria supplementare quella del pannellone led. Questo naturalmente significava sacrificare questo storico accessorio, senza però incidere sul resto della strumentazione o la bontà del volo stesso.
Mentre Mauro si dirige verso il pannellone , un gentile socio del campo ci consegna una copia identica della batteria del gruppo di continuità che in un batter d’occhio viene installata con l’aiuto di Alberto.
Pronti a ripartire, questa volta non ci sono ostacoli, campo libero e si da il via al conto alla rovescia , senza però resettare il sistema rampa-pannellone.
Questa piccola dimenticanza farà si che il pannellone visualizzi un conto alla rovescia tutto sballato più simile ad una tombola elettronica.
24…16…8 e i motori dell’NGT75 si accendono portando rapidamente in quota questa nostra piccola meraviglia di elettronica. La separazione è puntuale e senza intoppi e il dispiegamento dei paracadute fa scattare l’applauso del pubblico e fa tirare un sospiro di sollievo a qualcuno più vicino.
Sotto il profilo del volo dunque un pieno successo, ovvero un’ottima ascesa, lineare e stabile, un deploy perfetto ed un rientro morbido con addirittura recupero al volo della sezione motore da parte del nostro Mauro, ma ahimè un bagno poco piacevole per il sottoscritto, che per evitare che la sezione strumentale con tutto il suo prezioso carico finisca a mollo nelle putride acque d’irrigazione, si tuffa letteralmente nel fossato afferrando la SS proprio a filo d’acqua. Questo non gli eviterà comunque un lieve bagno, ma le infiltrazioni non saranno dannose e la capsula si salverà ancora una volta.

Una curiosità, sinceramente casuale, è il fatto che con questo lancio, ad un anno esatto di distanza, abbiano riscattato in pieno il volo del 23 ottobre 2005, dove parecchie cose erano andate storte, come la perdita dei dati acquisiti e il pesante danneggiamento della sezione strumentale causato da un rientro violento a terra.

Una scommessa personale vinta con molto orgoglio da parte del sottoscritto, visto che il sabato sera precedente, ritrovatici a cena, avevo scommesso che mi sarei tagliato la barba a metà se il volo fosse fallito…beh inutile dire che oggi ho il viso bello liscio…
Nelle note dei danni di questo lancio dobbiamo tuttavia registrare una preoccupante deformazione del tubo centrale del motor mount della SM, probabilmente danneggiato in maniera così evidente (vedi foto a lato) per l’utilizzo della campana protettiva in materiale ignifugo adottata negli ultimi due lanci e che con molta probabilità ha contribuito all’aumento di pressione nel tratto interessato dall’esplosione della carica di deploy.
La SM ha dunque i giorni contati e probabilmente potrà a malapena affrontare il prossimo volo. Stiamo valutando un intervento diretto sul tubo stesso per allungare quanto più possibile la vita a questo glorioso componente.

Il lancio del modello di Alberto…(coming soon)

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